Che cos’è il Web 3.0 spiegato facile

Che cos’è il web 3.0? Come funziona?

Stiamo vivendo un momento rivoluzionario nel ciclo di Internet. Anche io sto cercando di capire che cos’è il web 3.0 e ho deciso di fare questa mini-guida che può tornare utile ora e in futuro. Il web 3, o web 3.0 o web semantico è una fase tecnologica di internet che stiamo vivendo e che si sta sviluppando ora.

Per capire bene di cosa si tratta quando si parla di Web 3.0 ho realizzato questo articolo con esempi e definizioni, che spero potranno tornare utili a chi, come me vuole capire qualcosa in più:

INDICE

Brevissima storia di internet

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Per capire che cos’è il web 3.0 in maniera facile dobbiamo fare un velocissimo passo indietro nella storia.

Torniamo indietro di circa 30 anni, negli anni 90. In questo momento storico, internet era molto semplice, la rete era più simile a un libro che a una vera e propria esperienza interattiva. Questa fase di internet si chiama web 1.0. Era composta da pagine testuali, gif animate e poco altro… l’unico vero strumento interattivo era il carrello che si trovava nei primi shop online.

Qualcosa che permetteva di rendere tangibile un elemento intangibile, solo chi ha vissuto questa fase di internet capisce la sensazione che si provava quando si inseriva un elemento nel carrello (o quando si scaricava illegalmente una canzone da Napster ).

ebay 1995 web 1.0
Uno screenshot del sito ebay del 1995

La vera interazione è arrivata qualche anno dopo, con il web 2.0. È proprio agli inizi del 2000 che abbiamo vissuto una vera e propria evoluzione dell’internet come lo conosciamo. Il web 2.0 ha portato l’elemento interazione in rete. Un esempio su tutti è Myspace, uno dei primi social network, in cui la relazione che si crea è quella di lettura-scrittura. In sostanza le persone cominciano a interagire e se fino a prima l’utente poteva solo leggere, nel web 2.0 poteva anche interagire.

Una cosa che oggi diamo per scontata, ma che all’epoca segnò una vera e propria rivoluzione.

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Nascono i social network, i blog si evolvono e così anche altre piattaforme verticali come i forum. Nasce l’idea di condividere i momenti della nostra vita attraverso piattaforme di sharing come YouTube, il brand marketing entra in gioco e per la prima volta la comunicazione non è più mono-direzionale dal brand all’utente, ma coinvolge direttamente l’utente, che può influenzare dal basso il successo o il fallimento di un’azienda (sembra estremo dirlo, ma negli anni 2000 i flame sulle pagine social delle aziende erano molto più potenti di oggi).

WEB 2.0, relazioni
le relazioni nel web 2.0 non sono più monodirezionali

 

E il web 3.0? Il web 3.0 si focalizza ancora di più sull’interazione, ma questa volta incentrata completamente sull’utente. Capiamo meglio.

Che cos’è il web 3.0 spiegato facile

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L’evoluzione di internet è stata segnata proprio dall’interazione. Il passaggio da web 1.0 a web 2.0 ha fornito agli utenti la possibilità di interagire. Per capire che cos’è il web 3.0 bisogna aggiungere un elemento in più, ovvero un approccio ancora più proattivo che utilizza intelligenza artificiale e apprendimento automatico.

 

In sintesi, il web 3.0 diventa semi autonomo ed è qui che si gioca la partita. Un servizio nel web 3.0 può chiedersi quale potrebbe essere la soluzione migliore per l’utente. Per andare nel pratico, quando chiediamo a Siri di proporci qualcosa, questo qualcosa è un mix di elementi che rappresentano alcuni tratti del nostro profilo + alcune proposte nuove studiate su quello che potremmo apprezzare di più in quel momento.

Per capire ancora meglio che cos’è il web 3.0 possiamo pensare ai risultati che i motori di ricerca ci propongono, sempre più affini a quello che stiamo effettivamente cercando.

Diamo per scontate una serie di cose, ma non capiamo ancora quanto sia complesso per una macchina capire il nostro linguaggio. Questo è l’aspetto difficile. Nel web 2.0 i motori di ricerca facevano affidamento su corrispondenze di modelli all’interno di database. Nel web 3.0, i motori di ricerca capiscono il linguaggio. Quando un motore di ricerca capisce l’intento, può lavorare in modo intelligente per soddisfare un’aspettativa. Per questo motivo il web 3 viene definito anche web semantico.

 

Un altro esempio per capire come funziona il web 3.0 è il supporto 24 ore su 25 che molte aziende offrono e che si basa su un mix di chatbot e intelligenza artificiale. Questi sono solo alcuni vantaggi del web 3.0, che non si limitano a parole di tendenza come metaverso o nft… Ho fatto caso di recente che le pubblicità che mi vengono proposte online sono sempre più vicine a cose che mi interessano, mi capita raramente di visualizzare delle ads che non siano in linea con il profilo. A nessuno piacciono le pubblicità per dei servizi a cui non si è interessati.

Per anni questo è stato sicuramente un problema per i centri media che dovevano ottimizzare il budget centesimo per centesimo in modo da genereare i migliori risultati. Ma i sistemi del web 3.0 possono migliorare tutte queste cose, facendo sì che internet a tutti gli effetti, diventi un luogo più intelligente.

 

Quali sono le caratteristiche del web 3.0

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Possiamo comprendere ancora meglio che cos’è il web 3.0 andando a scoprire quali sono le caratteristiche specifiche che permettono a questa internet di funzionare. Il web 3.0 è costituito da una miriade di funzionalità ma le seguenti sono le più importanti!

La decentralizzazione

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Il web 1.0 e il web 2.0 hanno avuto un processo di funzionamento centralizzato. Questo vuol dire che l’utente disponeva di uno smartphone o pc, che permetteva di accedere a una url tramite indirizzo http a cui era associato un server che forniva tutte le informazioni prendendole o generandole da un singolo luogo. Nel web 3.0 i server sfruttano il cloud computing per capire dove andare a prendere i singoli pezzetti di informazioni da proporre all’utente. Un’applicazione potrebbe funzionare proprio grazie a più pacchetti distanti che funzionano combinati simultaneamente.

 

Connettività nel web 3.0

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È importante ricordare che le tecnologie Web 3.0 sono generalmente interconnesse. Alcune delle più potenti intelligenze artificiali sono costituite da molti processori più piccoli che si collegano insieme per formare qualcosa di unico. La stessa tecnica può essere applicata anche alla vita di una persona media.

Ne è un esempio l’Internet of Things (IoT), di cui si parla ormai da una decina di anni e che fa parte del Web 3.0 collegando oggetti della nostra quotidianità tra loro.

 

Considera un frigorifero che aggiunge oggetti alla lista della spesa. O l’utilità delle persiane in grado di riconoscere quando il sole riscalda troppo la casa. Il Web 3.0 collega tra loro server, programmi e app.

 

L’intelligenza artificiale nel web 3.0

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L’intelligenza artificiale è una forma di apprendimento automatico che consente ai computer di agire semi-autonomamente. Il Web 3.0 trasforma finalmente questo potenziale in realtà. Al momento, molto di questo potere sta entrando in commercio. Uno dei maggiori punti di forza dell’IA è il riconoscimento dei modelli. L’apprendimento automatico è eccellente per confrontare i modelli di spesa per determinare quali prodotti vorrebbero le persone. Ma il futuro dell’intelligenza artificiale nel Web 3.0 è illimitato.

Avete mai provato a far dipingere un quadro all’intelligenza artificiale?

Tutto ciò che richiede un processo decisionale può trarre vantaggio dall’accesso dell’IA a informazioni illimitate e velocità. Anche settori come lo sviluppo e la produzione di farmaci stanno iniziando a vedere solidi ritorni dai sistemi basati sull’intelligenza artificiale.

Connettività nel web 3.0

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Nel web 3.0 gli utenti possono interagire tra loro senza la necessità di parti centralizzate che svolgano un ruolo governante, ma attraverso organizzazioni autonome decentralizzate, che in gergo si chiamono DAO e di cui scrivo qui. Questo vuol dire che la stessa rete diventerà più libera da centralizzazioni e allo stesso tempo più protetta.

Alcuni esempi per capire il web 3.0

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Ok, ok, ok… ma qualche esempio attuale? Ecco qualcosa che già ci da l’idea di quello che sta accadendo alla rete e al mondo in cui viviamo.

  • Siri: Quante volte in passato ci è capitato di ricevere risposte come “non lo so”, “ci sto pensando” da Siri? Basta farci caso e provare a chiedere qualcosa di specifico, per capire come l’intelligenza artificiale stia migliorando, proponendoci sempre più risposte iper dettagliate su quel che stiamo cercando.
  • Facebook: Facebook sta investendo moltissimo nello sviluppo del Metaverso, anche se è da anni che gli sviluppatori hanno la possibilità di personalizzare e utilizzare i dati della piattaforma per trasformarli in qualcosa di nuovo. Ne è un esempio il complesso sistema di ranking, inventory, signals e predictions.
  • Filecoin: È la risposta 3.0 all’archiviazione dei nostri file. Prima era la chiavetta USB, poi Google Drive (o dropbox o Amazon AWS). Ora, piattaforme come Filecoin consentono di archiviare i nostri dati in un network decentralizzato. La differenza? Che così facendo non ci sono punti vulnerabili ad esempio, e quindi i miei file sono più al sicuro archiviati in più “luoghi” che in un unico posto.
  • LivePeer: Si tratta di un servizio di streaming come Twitch e YouTube, che basa il suo funzionamento su una combinazione di blockchain e sviluppo open-source.

Le sfide del web 3.0

Tutte le tecnologie rivoluzionarie devono superare delle sfide, Sfide che riguardano la comprensione, la fiducia, la sicurezza. Qui parliamo di rivoluzionare l’intera internet e se il passaggio da web 1.0 a web 2.0 è stato quasi naturale, oggi le complessità sono maggiori. Ma quello che stiamo vivendo ora è solo la punta di un iceberg che sicuramente è molto grande e si estende in profondità.

Cosa c’entra il Metaverso con il web 3.0

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Il collegamento tra Metaverso e web 3.0 diventerà sempre più chiaro con il tempo. Per come lo intendiamo ora, il Metaverso non è altro che un sistema costruito su un network avanzato. Per fare un paragone… I blog del web 2.0 sono simili ai luoghi che si possono trovare nel Metaverso del web 3.0. Ma di Metaverso, NFT e token ne parlo più nel dettaglio in altri articoli del blog.

 

Come si svilupperà è difficile da prevedere, anche se stiamo vedendo come centinaia di brand e grandi compagnie si stiano interessando per capire come avere un ruolo fondamentale in questo enorme ecosistema.

 

Di certo una cosa è chiara, per capire meglio cos’è il web 3.0 dobbiamo allontanarci un po’ e cercare di guardare il quadro nella sua completezza. Solo in questo modo riusciremo a connettere i punti che già esistono, con delle linee che stiamo costruendo.

Pubblicato da luigizanni

Mi chiamo Luigi Zanni. Blogger + freelance + dilettante professionista nel mondo del digital.