Twitter, chiude la sede milanese
Un brutto colpo questo. A quanto pare il dossier sulla chiusura della sede italiana è già sul tavolo della Regione Lombardia. Purtroppo però le cose non vanno bene da tempo per Twitter. Dall’inizio dell’anno ha perso il 30% del suo valore e questa parabola discendente sembra non si voglia arrestare…
Twitter è uno dei miei social preferiti, però nel corso del tempo ha perso lo smalto. Facebook è cresciuto, Instagram è cresciuto, YouTube è cresciuto, mentre i numeri di Twitter si sono fermati. In un mondo dove immagini e video stanno diventando i protagonisti assoluti, forse non c’è più molto spazio per il social diventato celebre proprio per i messaggi testuali.
Io continuo ad utilizzarlo, tutti i giorni, con costanza. Ho provato anche a fare diverse campagne advertising (dove ho notato i costi altissimi rispetto ad altre piattaforme) e ormai è diventato uno strumento base nella mia attività quotidiana. Ma evidentemente Vine, Periscope e tutte le feature introdotte nel tempo non sono bastate. Forse anche la strategia di engagement delle persone nel suo utilizzo è stata sbagliata. Ad esempio… io non avrei mai puntato su personaggi televisivi come Fiorello o Barbara D’Urso per promuovere il social, ma avrei spinto molto di più i profili di persone che con il web ci sono nate, magari puntando a tutti gli influencer che utilizzano la rete costantemente e con un fine ben preciso. Però, non sono qui per giudicare l’operato altrui, anzi, spero vivamente che le cose si risolvano e che Twitter riesca a trovare un nuovo percorso per uscire da questo momento buio. Forza ragazzi!